01 Mag Sotto una stella crudele
Recensione di: Roberto Persico (educatore)
Straordinaria, in tutti i sensi, la storia di Heda. Nata a Praga nel 1919, ebrea, con l’occupazione nazista della Cecoslovacchia viene destinata prima al ghetto di Lodz, poi ad Auschwitz. Durante il trasferimento riesce a fuggire, torna nella Praga occupata solo per scoprire che nessuno ha il coraggio di aiutare un’ebrea che dovrebbe esser morta. Finita la guerra, sposa l’amore della sua vita, anche lui sopravvissuto ai lager, e lo segue nel suo sogno di costruire una società piùgiusta sotto le bandiere del Partito comunista. Si rende conto ben presto che è un’illusione,meglio, una menzogna, e la paga sulla sua pelle quando il marito è condannato a morte nel “processo Slansky”. Gli anni che seguono sono durissimi, fame ed emarginazione, da cui la salva solo il secondo matrimonio, con un uomo che ha il coraggio di sposare l’ex moglie di un “nemico del popolo” e che per questo subisce anche lui mille angherie. La “Primavera di Praga” la vede, ovviamente, in prima fila; e l’occupazione sovietica dell’agosto 1968 è l’ultimo colpo, cui scamperà solo con la fuga e l’esilio. Sotto una stella crudele, pubblicato nel 1973 e solo ora tradotto in italiano, è il diario in presa diretta di una donna che ha avuto un’unica colpa: «Volevo vivere perché ero viva, non solo perché, per puro caso, non ero morta».
- Autore: Heda Margolius Kovály
- Casa editrice: Adelphi
- Genere: saggio
- Eta’: +18 anni
- Giudizio in breve: Imperdibile
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